Arco degli Acetari, la piazzetta uscita dal Medioevo
A Roma, la bellezza non si misura in monumenti celebri o piazze affollate, ma nei dettagli sussurrati, nelle ombre dei vicoli e nei cortili nascosti dietro porte anonime.
L’Arco degli Acetari è uno di questi luoghi sospesi nel tempo.

A due passi da Campo de’ Fiori, tra le strade che brulicano di vita, si apre un passaggio che pochi notano..Un arco in laterizio, semplice e modesto, introduce a un cortile segreto: un luogo intimo, racchiuso da edifici color ocra e finestre incorniciate da gerani. Qui il tempo rallenta, e Roma si rivela nella sua veste più autentica e popolare.
Il nome “Acetari” richiama gli antichi venditori di aceto che abitavano e lavoravano in quest’area. Oggi, al posto delle botti e delle grida del mercato, regnano silenzio e quiete. Il cortile è abitato ancora da residenti, ma sembra protetto da un incantesimo: è rimasto miracolosamente immutato, come una pagina strappata da un libro del passato.
Chi ama la fotografia, la pittura o la semplice contemplazione, troverà qui un piccolo eden: biciclette appoggiate ai muri, scale di ferro battuto, piante rampicanti e un’atmosfera fiabesca. L’Arco degli Acetari è uno di quei luoghi che non si raccontano, si respirano.
Raggiungerlo è semplice, ma solo per chi sa dove cercare. Basta percorrere via del Pellegrino e imboccare un piccolo ingresso al civico 19. Un attimo di esitazione, poi si apre il cortile, e con esso la meraviglia.
L’Arco degli Acetari non è solo un luogo da visitare, ma un frammento di Medioevo sopravvissuto nel cuore pulsante di Roma: una piazzetta che sembra sfuggita al tempo, rimasta lì ad aspettare chi sa ancora meravigliarsi.